There is no aesthetic identity connecting the various artists in the exhibition at Studio 53 Arte. “There is no aesthetic identity connecting the various artists in the exhibition; the common thread must be sought in a concept: the transversal idea that art can be an expression of content rather than beauty. The so-called fil rouge is found in these two generational entities to which the artists belong, the concept of “transmission”, the value of art passed down from generation to generation. Roberta Cavallari could remind one of a comic book story, graphic novels, or pop art. The references to pop language are varied, but the difference lies in the presence of social critique, current themes, and personal experiences.” (excerpt from the presentation by Maurizio Scudiero).

Non c’è un’identità estetica che colleghi i vari artisti della mostra presso lo Studio 53 Arte. “Non c’è un’identità estetica che colleghi i vari artisti della mostra, il filo conduttore va cercato in un concetto: l’idea trasversale che l’arte possa essere espressione di contenuti e non del bello. Il cosiddetto fil rouge è in queste due entità generazionali a cui appartengono gli artisti, il concetto di “trasmissione”, del valore dell’arte di generazione in generazione. Roberta Cavallari potrebbe ricordare un racconto a fumetti, le graphic Novel, la Pop Art. I richiami al linguaggio pop sono svariati ma la differenza sta nella presenza della denuncia sociale, nei temi d’attualità e nei vissuti personali”. (estratto della presentazione di Maurizio Scudiero)

Landscape, 2019, mixed media on paper, 100 x 150 cm.

Home, mixed media on paper, 100 x 150 cm.

PFS, mixed media on paper, 100 x 150 cm.