


Oratorio della Passione, Basilica di Sant’Ambrogio, Milan
Curated by Silvia Fabbri
April 6 – April 12, 2011
NEW GROTESQUE he idea behind the exhibition is to bring together a group of artists united by their pursuit of a bold, strong, and incisive line, in what we could define as New Grotesque. In this approach, the features of the subjects are exaggerated to the point of being nearly caricatural, but without crossing that line, set against exaggerated and overflowing backgrounds and textures, with bright colors, carefully designed yet unusual shapes, and surprising forms. At times, the use of contrasting and overlapping techniques and materials creates a sense of excess. We could also define them as the young epigones of Arcimboldo, emphasizing both an ironic character and a conscious awareness of the path they’ve chosen. Here, formal research is never casual or accidental; instead, it reinterprets a classical iconography, a genre, entirely in a contemporary light, often leading to results that are surprising, sometimes even “disturbing.” This is a transversal path that knows no genres or geographical boundaries. It refers to a common sensibility, stemming from the most diverse sources—drawing from a harder line of pop art, from the reinterpretation of media influences, from popular culture, underground comics, the iconography of high classical tradition, and even the revisiting of Renaissance and 19th-century “grand painting” with pop interventions. Roberta Cavallari presented a series of looped videos on monitor (Catherine’s Ordinary life, 2001, A hole Can Make a Difference, 2009).
NEW GROTESQUE. L’idea della mostra è quella di raccogliere un gruppo di artisti che siano legati dalla ricerca di una linea dura, forte e dal tratto incisivo, secondo una linea che potremmo definire New Grotesque, dove siano esasperati i tratti dei soggetti, fino a quasi a renderli caricaturali ma senza esserlo, con sfondi e texture esasperate e strabordanti, dai colori accesi, dalle forme ricercate e inusuali, sorprendenti, in cui a volte anche l’utilizzo spiazzante e sovrapposto di tecniche e materiali diversi crei una sensazione di eccesso. Potremmo anche definirli i giovani epigoni dell’Arcimboldo, a sottolineare un carattere ironico ma anche consapevole del percorso intrapreso, dove la ricerca formale non è mai casuale o accidentale, ma reinterpreta in chiave del tutto contemporanea un’iconografia classica, di genere, che porta a risultati spesso sorprendenti, a volte anche “disturbanti”. Si tratta di una linea trasversale che non conoscere generi o barriere geografiche, ma si richiama a una sensibilità comune, che proviene dalle fonti più diverse, da una linea più dura del pop, dalla rielaborazione di suggestioni mediatiche, dalla cultura più popolare, dal fumetto underground, dall’iconografia della tradizione alta, classica, fino alla rivisitazione con interventi pop della “grande pittura” rinascimentale e ottocentesca. Roberta Cavallari ha presentato una serie di video in loop a monitor (Catherine’s Ordinary life, 2001, A hole Can Make a Difference, 2009).
Video Still from Catherine’s ordinary life, 2001.
Video Still form A hole can make a difference, 2009.