IL GIOCO DEL MONDO

Urban intervention by Roberta Cavallari and Lucia Anselmi, Parco della Montagnola, Bologna

Porta degli Angeli – Ferrara, 2001

A multimedia installation blending video and visual art:

  • Videoinstallation: 5′ loop on monitor, synthetic grass painted with acrylic design
  • Photography: 9 prints, 60 x 40 cm each

The project “Il gioco del mondo”, curated by Angelo Andreotti and promoted by the Department of Culture, the Galleries of Modern and Contemporary Art, and the Emilia Romagna Region, consists of a site-specific installation created for the Porta degli Angeli in Ferrara, as part of the exhibition cycle Via Vai Pontespositivo. The installation includes a monitor, a synthetic carpet that reproduces the ground of the park where the game was created, and nine photographs documenting the performance held in Bologna, at the historical Monumental Park of Montagnola, a symbolic place that has long been at the center of issues related to safety and management. The artists traced the outline of a game called “mondo” with white chalk on the ground of the park. Popular among past generations, it symbolizes a reflection on the anonymity of the paths in the contemporary world. The children from the nearby kindergarten participated spontaneously, discovering a pastime unknown to them. The game, like life, follows a predetermined path from which one cannot deviate, a metaphor for natural and social dynamics, with jumps in time, between memory and life, revealing the invisible embodiment of time.

Il progetto “Il gioco del mondo”, a cura di Angelo Andreotti e promosso dall’Assessorato alla Cultura, dalle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea e dalla Regione Emilia Romagna, consiste in un’installazione site-specific realizzata per la Porta degli Angeli di Ferrara, nell’ambito del ciclo di mostre Via Vai Pontespositivo. L’installazione comprende un monitor, un tappeto sintetico che riproduce il suolo del parco dove è stato creato il gioco, e nove fotografie che documentano la performance realizzata a Bologna, nel Parco storico monumentale della Montagnola, un luogo simbolico da anni al centro di problematiche legate alla sicurezza e alla gestione. Le artiste hanno tracciato con gesso bianco sul suolo del parco la sagoma di un gioco chiamato “mondo”, popolare tra le generazioni passate e simbolo di una riflessione sull’anonimato dei percorsi del mondo contemporaneo. I bambini della scuola per l’infanzia che si trova nel parco hanno partecipato spontaneamente, scoprendo un passatempo a loro sconosciuto. Il gioco, come la vita, segue un percorso prestabilito da cui non si può deviare, una metafora delle dinamiche naturali e sociali, tra salti nel tempo, tra memoria e vita, rivelando l’invisibile incarnazione del tempo.

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